Inter-Lazio sarà anche la sfida tra due degli allenatori più chiacchierati del campionato: Simone Inzaghi e Luciano Spalletti. Oggigiorno per essere un buon tecnico è richiesta anche una buona capacità di comunicazione, José Mourinho è probabilmente l’emblema della comunicazione vincente nel mondo del calcio. Cosa dire dei due tecnici in questione? Il laziale è una persona assai posata e morigerata anche davanti alla stampa, ma le sue frasi – spesso ripetitive fino all’inverosimile – sono diventate un vero e proprio must, c’è anche chi ci ha creato un frasario. Sì, siamo noi.
Sul versante opposto c’è invece Luciano Spalletti. L’allenatore toscano è diventato nel corso degli anni un vero e proprio personaggio da intervista, al limite dello show man. Alcuni passaggi, alcune frasi, alcune sclerate, sono rimaste nelle storia ed hanno arricchito il web di riso ed ilarità. A poche ore dal fischio d’inizio, vogliamo fare un ritratto del buon Luciano attraverso il seguente sclerario. Accademia della Crusca, ce la fai passare questa parola?
- Il tacco, il numero, il titolo… La sindrome da zero titoli
La Roma del bel gioco spallettiano è solo un ricordo: dopo anni di bellezza estetica, la squadra vive un calo clamoroso che la porta ad iniziare malissimo la stagione 2009-2010 e dopo la sconfitta interna per 3-1 contro la Juventus (una Juve non irresistibile quella eh) l’allenatore rassegna le dimissioni. Prima di formalizzare l’addio, questo è stato lo sfogo con cui Spalletti si è congedato da Roma: la mano che sbatte sul tavolo è segno chiaro di un nervosismo galoppante davanti ad una squadra che a detta sua – parafrasando – ha messo il bel gioco davanti al pragmatismo. Avviandosi verso un’altra stagione senza successi. Ricordate sempre: senza equilibrio nun si vincan le partite.
2. Ma che emozione? Ma quale emozione?
Qui siamo difronte ad un sempreverde dell’internet. Che emozione, ma quale emozione? È forse la sclerata di Spalletti che più, in ossimoro con ciò che dice, ci ha emozionati. Il nostro protagonista è andato tutte le furie dinanzi alla domanda del giornalista lamentando – in maniera pacifica e limpida come potete vedere – che l’arbitro ha ingiustamente allungato la gara: grazie a quei famosi “20 secondi di più” lo Zenit ha subito il gol del pareggio vedendo sfumata la vittoria.
3. Testate sul tavolo
Va bene, uno ora penserà che dopo i 5 anni passati nel freddo di San Pietroburgo Spalletti sia tornato in Italia molto più rigido e pacato. Sbagliatissimo. Anzi, è forse nella seconda parentesi giallorossa che il tecnico tira fuori il meglio di sé. Qui ne riportiamo un frammento, a titolo di esempio, dove vediamo Luciano prendersi a testate da solo contro il tavolo. Eeeh, quanto è difficile lavorare a Roma…
4 . Ci garba morderci tra uomini…
Poi è successo che Spalletti è andato all’Inter e lì le cose sono anche peggiorate. A quanto pare a Milano la pressione si fa sentire eccome, e le domande dei giornalisti spesso lo irritano. Nel video riportato, prova a scherzare sull’ennesima domanda scomoda rivoltagli e spegne sul nascere le voci di possibili litigi nello spogliatoio nerazzurro. La scusa geniale: ci garba morderci tra uomini. Con conseguente morso lanciato verso la telecamera e con un Paolo Condò in studio, forse provato dalla scena, che cerca di riprendere il filo del suo discorso come se nulla fosse.
Inter-Lazio è alle porte e questa sfida porta con sé sempre qualche vecchia ruggine. Un consiglio però ci preme darlo: viviamola in maniera serena, comunque vadano le cose. Serenità, calma e sportività, tutto racchiuso in questa espressione: